Quando non ci sono idee

22 Agosto 2022 - Marcello Fumagalli

Prima di iniziare occorre dire che senza idee non si può avere un adeguato futuro.

La parola ha la propria radice nel verbo greco “vedere” e, quindi, avere idee equivarrebbe a “vedere”, in anteprima, le conclusioni del nostro “pensiero” a sua volta motore del mondo.

Gli uomini continueranno a camminare solo se sapranno formulare continuamente nuove idee e se sapranno rischiare per i propri convincimenti. Se ciò non accadrà vorrà dire che le proprie idee non valevano nulla o peggio che noi stessi non valevamo nulla.

Quando non ci sono idee …. la pigrizia prende il sopravvento e se ne esce solo …. non con un pensiero conforme, ma con un pensare creativo e innovativo.

I vent’anni passati, per alcuni, sono stati gli anni dei “quartierini” i cui protagonisti sono stati capaci solo di ignorare i mutamenti del paesaggio sociale, culturale e scientifico. Nei prossimi anni forse qualcuno si accorgerà, prendendone atto, della rivoluzione peraltro già in corso e definibile come il periodo di transizione o del “mondo di mezzo”.

La resistenza alla trasformazione ad ogni livello dovrà per forza attenuarsi solidificando nel “palazzone romano” segni evidenti di discontinuità con politiche e politicanti interamente differenti da quelle dell’ultimo ventennio.

Esodi caotici di grandi masse di persone da un punto all’altro del globo con nuovi tipi di conflitto sociale e mutazioni del panorama antropico, culturale e materiale, imporrà l’obbligo di avere nuove modelli e se ciò non accadrà il mondo occidentale diverrà soltanto un riferimento geografico e non più geo-politico.

Fra poco andremo a votare ed è meglio che ci vengano delle idee evitando di essere intrappolati in “diverticoli” occulti.

Una prima nuova idea sorge dalla necessità di non confondersi tra le irritantissime Aedes Albopictus e le altrettanto fastidiose Aedes Cretinus la cui specie comincia ad essere la più diffusa.

Ogni riferimento al “cretinismo” e consapevolmente voluto!