L'editoriale
CHANGES
30 Settembre 2025 - Marcello Fumagalli
I cambiamenti possono voler dire tante cose! Essi dipendono da dove si vuol guardare: dentro di sé, intorno a sé o nel mondo intero. I cambi dentro di sé toccano aree semplici come le abitudini o la mentalità ….. stimoli a cercare di essere più resilienti e soprattutto aperti al nuovo. I sistemi digitali della nostra “era” ci pongono a disposizione molteplici relazioni catalizzatori di legami rischiosi creando contatti con persone negative e, in fine, inutili per i nostri fini di progresso sociale. Un altro tipo di “fermento rivoluzionario” sono le trasformazioni professionali come la carriera quando si pensa di reinventare il proprio lavoro. Imparare una nuova competenza o avviare un progetto è qualcosa di stimolante, ma anche molto faticoso ed è quanto il periodo pandemico ha imposto con la diversificazione dello stile di lavoro. L’introduzione massiccia dello “smart working” ha obbligato una modifica a tutti i livelli e non solo in certi impieghi. L’economia di tutte le attività è cambiata e molti non hanno potuto stare al passo con l’imponente digitalizzazione. Molti, d’altro canto, auspicano un ritorno alla semplicità di una volta. La crescita personale è anch’essa una presa di coscienza per diventare più consapevoli, esorcizzando quelle paure congiunte alla voglia di reinventarsi attraverso un processo di nuova creatività contenitore “del dipinto” di qualcosa di nuovo. Un mio vecchio presidente ogni tanto dedicava un pomeriggio intero per discutere “sui destini del mondo” e in quei meravigliosi scambi affrontavamo “ante litteram” i mutamenti che il mondo stava preparando. Ora che tutti i destini si stanno compiendo registriamo mutazioni sociali profonde con nuove leggi, tendenze culturali e per finire nuovi lavori mai immaginati. Clima, ambiente e tecnologie sono gli acceleratori del cambio del nostro pianeta assieme all’Intelligenza aumentata e la consapevolezza che porteranno verosimilmente l’uomo moderno a sviluppare intelligenze pluridimensionali e relazionali per affrontare i cambiamenti sociali ed economici. Non sarà il denaro, ma la capacità di pensare in modo complesso e interconnesso a guidare l’uomo sempre più immerso nella galassia di internet, iperconnesso ma disorientato, privo di una vera identità. La comunicazione è sempre più virtuale, e la creatività originaria lascerà spazio a una dipendenza dai dispositivi digitali. "Anal nathrakh, urth vas bethud, dokhjel djenve" ovvero " Per il respiro del drago, per la magia della vita e della morte, io ti ordino di fare"