L'editoriale
Una domanda
31 Ottobre 2924 - Marcello Fumagalli
Un po’ di tempo fa un allievo mi chiese: “Se Lei dovesse scegliere tre libri che ritiene fondamentali e imprescindibili nel suo cammino quali sarebbero? La domanda mi obbligò a fare una lunga riflessione alla fine della quale risposi:” Se Lei mi avesse domandato perché si è laureato in Chimica pura con indirizzo biologico la risposta sarebbe stata istantanea e avrei affidato la “colpa” al gioco che mia nonna mi regalò per un Natale”. Ma la domanda mi ha obbligato ad una ricostruzione ben più complessa. Certamente l’attrazione verso i libri è sorta sin dal momento in cui ho potuto apprezzare le favole e i racconti che mia madre leggeva …. o si inventava …. sfogliando qualche sgualcito libro di inizio XX secolo. Un ruolo importante fu coperto anche da un venditore ambulante di libri usati la cui bancarella, chiusa in un vecchio carrozzone di legno multicolore “da circo antico”, stazionava vicino alla principale torre medioevale della mia città natale. Accatastati, in quel angusto spazio, centinaia di libri furono il mio “universo fantastico” e il libraio, un ex reduce di guerra, fu chi iniziò a farmeli amare! Dopo una vita da “carrozzone” il suo sogno si avverrò con l'apertura di una vera libreria antiquaria nella Piazza del Comune di Castiglione Olona. Quando fui invitato per illustrare i segreti degli affreschi della stanza del Cardinale Branda Castiglioni mecenate della città ci incontrammo con reciproca emozione. Questo credo sia stato l’embrione da cui tutto è partito. Ma non ho ancora indicato i tre titoli “fondamentali e imprescindibili”! In realtà devo ammettere che non esistono tre specifici titoli poiché molti sono stati i libri che mi hanno attratto. Ogni scelta era avvolta da un fascino temporale da un bisogno emotivo preciso che si materializzava in un titolo piuttosto che in un altro. La metafora, che mi appare perfetta per spiegare ciò che voglio trasferirvi, è quella della “collana” con le sue “perle” che, infilandole una ad una, la formano garantendoci un gioiello di inestimabile valore. In ogni caso il primo libro non ha titolo, ma furono i libri del “carrozzone”. Il secondo libro a cui sto pensando, ha per me un valore che va ben oltre l’argomento trattato ed è un rarissimo “grimoire” intitolato: “Il Libro Infernale” una raccolta di ricette magiche di arcani impensabili. Lo trovai, sepolto tra altre amenità occultate da un vecchio libraio e ne fui subito attratto. Da quel momento iniziai ad interessarmi di alchimia e tanto altro. Il più grande alchimista del secolo scorso, discepolo di Canseliet e mio Maestro, biasimò il mio saggio “Macrocosmo e Microcosmo” sebbene mi volesse un bene infinito. Il terzo libro non ha titolo, ma è quello dedicato “all’Uomo”. Molti mi affidano un’innata capacità di leggere nel “cuore” di chi incontro. Il mio Maestro, che oggi è in viaggio da molto tempo, mi ha insegnato ad osservare e ascoltare cercando di cogliere le verità che tutti nascondiamo dietro a maschere più o meno penetrabili. Con questo credo di aver risposto alla Sua difficile domanda … il nostro “conoscere” è nascosto nel “Corso di Laurea” più difficile che è quello della vita. Chiudo citandomi …… “Guidato da una naturale tendenza a guardare in profondità le cose, oggi cerco di portare questa pura e gioiosa coerenza in ogni strato della mia vita. Sono ancora in cammino, ma so cosa cerco. Aspetto sereno che le montagne tornino ad essere montagne e l'acqua essere acqua.