L'editoriale
GIOCANDO CON LE PAROLE
30 Giugno 2024 - Marcello Fumagalli
Sinonimi e contrari alle volte ci permettono di giocare … anche se il loro significato tocca tematiche di estrema importanza e attualità. Al gioco si presta la delicata questione della “sostenibilità” il cui contrario, l’”insostenibilità”, potrebbe descrivere una minaccia per il conseguimento degli obiettivi che il caso richiede. Che la complessa sostenibilità ambientale, energetica, sociale, demografica e alimentare sia una necessità da affrontare è oramai una certezza e che il futuro del pianeta, ma ancor prima della nostra specie, sia altrettanto legato alla sua completa attuazione, è qualcosa di assolutamente assodato. Le cronache sono colme di notizie in cui si intravede lo spettro della inconsapevole mancanza della politica sulla “sostenibilità” e le segnalazioni più evidenti sono quelle “climatiche” intese come eventi drammatici quali uragani, tempeste, valanghe, piogge intense alternate a periodi di siccità. Nel contempo aleggiano anche i fantasmi dell’“energia” che ancora non può essere ottenuta a buon prezzo, in sicurezza e quantità da fonti differenti da quelle attuali. La trasformazione dovrà essere messa in atto con misurata gradualità al fine di poter affrontare in ogni realtà sociale del mondo l’immancabile costo economico…. pena l’”insostenibilità”. L’iniziale risorsa, ancor prima di quella energetica, è l’acqua …. a cui dobbiamo prestare particolare attenzione rendendo la sua fruibilità efficiente e sicura secondo i principi di qualità che tutte le genti di tutte le parti del pianeta rivendicano. Il risparmio economico sarà ingente come ingente sarà la mancata emissione di anidride carbonica conseguente alla riduzione del consumo di energia e carburante necessario a produrre e trasportare bottiglie di plastica di acqua. Un passo in questa direzione, nelle nostre aree metropolitane, è stato l‘installazione di “chioschi” per la “distribuzione automatica” di acqua che i comuni hanno patrocinato, ma non ancora in forma diffusa. Come ho concluso, in un recente intervento congressuale sulla sostenibilità, tutto è riconducibile alla figura emblematica del serpente che si morde la coda per voler significare che tutto è collegato