L'editoriale
Parole vane
30 Marzo 2023 - Marcello Fumagalli
Le parole più pericolose sono le parole proferite con leggerezza. Esse sono assimilabili agli aborti spontanei del pensiero primo delitto contro l'intelligenza. Ben parlare è ben vivere! Per questa ragione gli uomini veri ricercano sempre la verità anche quando essa appare nascosta se non segreta. Chi conosce l'alfabeto degli iniziati è in grado di elettrizzare i propri ascoltatori indirizzando la loro attenzione verso quella luce essenziale per una vita degna di essere così chiamata. In contrapposizione a questi Maestri ci sono i "giratori di tavoli" che fanno parlare solo gli spiriti e non gli uomini. Dappertutto si ritrova questa abitudine volgare fonte della falsa idea del sapere e del bene. L'ignoranza porterà un cattivo a trovare uno più cattivo di lui per attaccarlo. Non vi è dubbio che la conoscenza dell'alfabeto universale porta alla corrispondenza tra numeri e lettere e, alla fine, con le parole. La sottigliezza è riconoscere dal numero la parola a sua volta espressione di un pensiero e di una volontà . L'incrocio e il collegamento delle parole, le une alle altre, disegnano splendenti scenari da cui emana una raggiante luminosità premessa alla viva intelligenza. Con l'intensità dello splendore si scoprono così i ciarlatani che, pur di confessare la loro vera natura, glorificano la loro furberia piuttosto che dichiarare la loro disfatta. Chi sa pertanto unire parole e numeri trova l'occasione di esercitarsi e compiendo la loro "opera" come sempre con precisione e calma. Questi conoscitori degli arcani sono dotati di un agente speciale che risponde alla loro peculiare saggezza. Ardisco non ordisco!