L'editoriale
I viaggi del sapere
30 Giugno 2023 - Marcello Fumagalli
La cronaca di questi giorni ci induce a riflettere su un certo tipo di “avventura” che alberga nella nostra mente e che quando si manifesta, come una pulsione interna, molte volte incontenibile, sequestra la nostra capacità inibitoria verso scelte al limite della ragionevolezza. Questo "fuoco interno" alimenta la voglia di scoprire cose nuove, di arrampicarsi sull’albero “proibito” della conoscenza trasformando la nostra preferenza in una conquista personale. Dal tempo della cacciata dall’Eden il “viaggio” verso la conoscenza è sempre stato insidioso, cosparso di mostruosità pronte a minacciare il nostro essere dall’equilibrio precario. Ognuno di noi cerca di percorrere il sentiero della comprensione seguendo diverse vie tenendo conto delle proprie risorse, di volta in volta, chiamate in causa. La fiamma interiore è alimentata da un sentimento profondamente individuale che si compie nell'intimità della nostra mente dove tutto si trasforma nell’immagine di crescita personale, di sviluppo culturale, di autonomia e di raggiungimento del livello “sapienzale” auspicato. L’arrampicata sui rami dell’Albero proibito ha delle analogie con l'esperienza della conquista alpinistica espressa in tutte le sue forme e nei molteplici scenari che si possono immaginare. La misteriosa attrazione, all'infuori delle mete, è connaturata in ogni uomo e …. in tutte le epoche, generazioni e culture …. ha occupato il pensiero e la voglia di tutti a scoprire il mondo. Il contenuto allegorico del “viaggio” lo si può ben vedere nel pellegrinare di Ulisse, nei diari di viaggio di Marco Polo, nell’itinerario esoterico del Cammino di Santiago di Compostela …. luogo in cui possiamo soffermarci a godere le stelle di tutto il firmamento. L’avventura che ci attende oltre le colonne d’Ercole, simbolicamente poste ai confini del Mondo, è l’ultimo viaggio che intraprenderemo e di conseguenza, potremmo osare dire che viaggiare è un bisogno ed è la vera molla che spinge ad esplorare le scelte più disagiate, i percorsi più tortuosi, le vie più ardue. Chiudo citandomi: “…. guidato da una naturale tendenza a guardare in profondità le cose, oggi cerco di portare questa pura e gioiosa coerenza in ogni strato della mia vita. Sono ancora in cammino, ma so cosa cerco. Aspetto sereno che le montagne tornino ad essere montagne e l'acqua essere acqua.” Addì 29 Giugno 2023 nel XX anno di fondazione dell’Associazione e nel mio settantaquattresimo anno di vita.