L'editoriale
Zadeo
26 Marzo 2021 - Marcello Fumagalli
Eccomi con il nostro usuale appuntamento! Il titolo è enigmatico ma lo svelo subito! La provenienza del nome maschile, molto poco comune, risalirebbe alla parola veneta “zadro” in antichità usata per chiamare il “theatrum”. Mi fermo qui! Lasciandoci alle spalle ogni chiarimento sull’ispirazione che mi ha mosso nella scelta del titolo, mi spingo a scomodare il “movimento futurista” di Filippo Tommaso Marinetti poeta dell’onomatopeia. Parole senza alcun senso compiuto come il “ratatatata”, il “bang bang”, il “boooom”, il “fiiiih”, l’”hoplà”, il “Mmm” hanno saputo donarci l’illusione sonora del crepitare dei colpi della mitragliatrice, del fragore dei colpi di una pistola, del boato di un’esplosione, del fischio di un arbitro, del salto reale o virtuale, del mugugno conseguente ad un dubbio. La “fantastica” sensazione di udire, di vivere o di compiere ciò che i “fonosimboli” ci permettevano di immaginare è stata la via per trasformare le gesta dei nostri eroi di “carta” in quelle di personaggi in carne e ossa. Una volta.... molto tempo fa... scrissi un qualcosa di simile con sole parole di “immagini foniche” e la sensazione di vivere l’emozione del “suono” mi fu confermata dai “benigni lettori”. Così, ieri, durante uno dei tanti incontri virtuali, il mio animo è stato catturato da un simile stupore. In un frastornante silenzio l’ermetico linguaggio della chimica narrato da affascinanti “geroglifici”, ha colmato la mia mente di concetti pieni di segreti e di unicità a sua volta peculiarità e bellezza della “istessa arte”. Solo i chimici possono leggere ciò che gli altri considererebbero “astrusi scarabocchi” … e accompagnando l’arcana sequenza di “ideogrammi” ci è sembrato di leggere uno “spartito musicale”. Formule mute, ma in verità piene di suoni quali il sibilo della velocità del nostro movimento attraverso i “castelli” molecolari, hanno fatto sì che il sogno ci portasse a rievocare il “diavoletto di Maxwell”. Eccoci a vivere la sorda sensazione iniziando con ….. tautomeria, tautomeria…oscillazioni tra stati chetonici, chetonici ….. doppi legami e gruppi idrossilici, idrossilici ….. mentre un’amide aggredita da una molecola d’acqua, capace di mutarne l’intima natura, diventa un acido, acido …… con il suo stereo spaziale gruppo carbossilico, gruppo carbossilico. Poco distante un’ammina secondaria, terziaria o quaternaria occupa violentemente la scena plasmando spazio e stato. Diazo derivati, cromofori, doppi e tripli legami in una forma esplosiva colorano il mondo lanciando verso i nostri occhi splendide emozioni cromogene. Lo spazio bidimensionale sconfina nella tridimensionalità fino a stabilizzarsi in quella sterica disposizione atomica la cui energia è la più bassa e stabile. Particelle cariche positivamente o negativamente fluttuano in un brodo primordiale e noi, figli di Ermete Trismegisto ….. tre volte grandissimo…, leggiamo i messaggi afferrando ciò che sta accadendo. Nella nostra microscopica dimensione viaggiamo attraverso nubi elettroniche, atomi eccitati e molecole in continua “vibrazione” e mutazione, mentre il tutto è immerso in un silenzio disorientante. L’immagine è differente dalle “sonore parole” del Marinetti, ma pur sempre assomiglia ad una musica celestiale. Tra gli alchimisti fu ampiamente diffusa l’idea della creazione di un uomo dalle dimensioni minuscole in grado di visitare gli anfratti più profondi e nascosti della materia. Famosissimo fu l’”homunculus paracelsiano” di complessa origine.