L'editoriale
Phantasticus
25 Giugno 2021 - Marcello Fumagalli
Così era chiamato l’operare e il pensiero degli alchimisti medioevali che con il loro modo di vedere il mondo viaggiavano negli spazi di una realtà alle volte irreale. Phantasticus era il sentimento di quegli artisti della “Grande Opera” che li poneva al centro della ricerca e del loro immaginare ….. capace di tradurre la “fantasia” in solide espressioni d’arte. Nulla è cambiato da allora! L’aura magica avvolgente di etereo la personalità dell’uomo artista è rimasta quell’espressione le cui secolari regole, ancora oggi, come una volta, dettano la scena senza temere alcuna emarginazione per la sospetta reputazione. Tra mito e realtà, tra scienza e saggezza l’Arte Sacra dona ai nuovi adepti i mezzi per alimentare le proprie capacità espressive più valide modellandole per adattarle alla figura dello spartiacque tra veri “adepti” e “ciarlatani”. Purtroppo ancora troppo numerosi! L’aria colma di una “Magia naturalis” lascia agli “uomini onesti e colti” di sognare “Il Mondo magico degli Heroi” origine del “Phantasticus” e leggendario ritratto del “fabbricante d’oro”. Ecco quanto mi è apparso in un recente incontro tra artisti …… dove mi hanno chiesto di narrare il sottile legame tra Alchimia, magia e medicina quale filo conduttore di un progetto per la rinascita dopo il periodo pandemico. Così l’Arte Metallurgica ha compiuto ancora una volta la trasmutazione dei vili “metalli in oro” come il “Phantasticus” Nicolas Flamel fece per ben due volte nella sua casa, ancora esistente, in Rue Montmorency 51 a Parigi.