L'editoriale
Il coraggio di cambiare
27 Gennaio 2020 - Marcello Fumagalli
Cambiare le proprie abitudini per aprire nuovi orizzonti di un futuro ignoto è difficilissimo! E’ ancora più arduo se lo slancio, necessario per intraprendere il mutamento, è privo di quel colpo d’occhio capace di scorgere un confine fra cielo e terra pieno di luci anziché di ombre. Paure e ansie, nel frattempo, si scatenano come “demoni” e “streghe” prendendosi gioco della nostra capacità di razionalizzare “fiabesche” imprese decennali. Ma le sorprese arrivano quando meno te l’aspetti! La necessità di stravolgere il passato è alle volte dietro l’angolo e, come un macigno, l’esigenza frana sulla quotidianità annullando abitudini rese immortali da leggende e storie insuperabili. Nel mentre, per mettere a tacere “il serpente che cambia la storia”, ci si impone tappe forzate nella speranza di colmare il vuoto creatosi dal repentino cambio delle consuetudini. Poco per volta, però, lo stato di incertezza è aggredito da “macrofagi” virtuali e la condizione di spirito torna a guadagnare quella privilegiata posizione d’osservazione dalla quale si può scorgere un futuro prossimo ancora brillante. I pensieri acquisiscono, così, una nuova ed innovativa luminosità e tutto torna a luccicare. Ce l’abbiamo fatta! E ancora una volta abbiamo sconfitto le “lamie” danzanti attorno al famoso noce beneventano. La testa ritorna a lavorare percorrendo sentieri dispensatori di piaceri ineguali. Tornata la serenità continuo a giocare a non essere cieco e l’irresistibilità del cielo stellato esercita su di me la magia affabulatrice regalandomi la felicità. Colto dall’irrefrenabile malattia della “libridine” mi immergo spensierato tra libri, carte increspate e pergamene sicurezze di un passato in cui un nuovo futuro germoglierà.