L'editoriale
16 Febbraio 1980
20 Febbraio 2020 - Marcello Fumagalli
Per molti una data come tante altre ……… per pochi la data della prima edizione di un libro stampato in diverse lingue e venduto in milioni di copie! La nascita dell’opera parte dalla scoperta e dalla traduzione di un manoscritto medievale in cui la voce narrante di un anziano monaco benedettino ripercorre i ricordi di fatti eccezionali vissuti direttamente durante il suo noviziato in un’abbazia cluniacense dispersa sulle alpi piemontesi. La storia si sviluppa tra le oscure mura del monastero la cui fama aveva superato tutte le frontiere per il suo “scriptorium”, per la sua enorme biblioteca considerata luogo di un sapere nutrito dai più famosi amanuensi dell’inizio del 1300. Dai fatti narrati nelle pergamene l’abilità del moderno autore ha saputo ricostruire uno scenario complesso ove tutte le figure hanno assunto, come in un “thriller”, ognuna il proprio ruolo negli inspiegabili omicidi, nello storico incontro tra francescani e rappresentanti del Papa impegnati nella diatriba sull’idea filosofica della povertà della Chiesa, nell’inquietante e aberrante funzione dell’Inquisizione, nell’indagine arguta di un antesignano Sherlock Holmes e del suo assistente. Dal tutto traspare l’amore per i libri, per il sapere custodito gelosamente nella biblioteca trasfigurazione del biblico albero della conoscenza. La trama risulta così un’acuta espressione del più abile degli “spezieri” la cui arte permette di proporzionare i singoli elementi magnificando l’enigma delle singole vicende suddividendole tra il cuore pulsante dello “scriptorium”, il labirinto dell’impenetrabile e occulta biblioteca, la vita dei frati nelle differenti mansioni e debolezze di uomini comuni. La voce e la calma del religioso nell’esposizione appaiono come la confessione di una sua “colpa” bollata dalla testimonianza oculare degli eventi, uniti dal sentimento dell’“amore” declinato nelle diverse espressioni. Quello ammalato …… dettato dalla visione integralista della religiosità, quello eretico …….. dei seguaci dolciniani, quello carnale ……. etero e omosessuale, quello arrogante e presuntuoso …… della ricerca della consapevolezza del sapere. Il vecchio monaco, al termine del suo narrare, assottiglia la voce come se si trovasse al termine della vita e come se volesse smorzare l’attenzione sulla storia in cui si è trovato testimone. Lascia però in sospeso, con rammarico, il vero motivo della sua rivisitazione; l’amore provato per e con una giovane donna di cui non ha mai potuto sapere il nome. “Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus”