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L'editoriale

Insalata russa

29 Dicembre 2019 - Marcello Fumagalli

Ahahahah …….. questo è il titolo che mi è venuto pensando a ciò che l’ispirazione mi spinge a scrivere.

Perché insalata russa? Perché è una miscela di ortaggi immersi in una cremosa “salsa” da proteggere dall’impazzimento. La metafora, legata anche al periodo festaiolo culinario, riproduce benissimo ciò che l’immaginazione mi invita a raccontare unendo argomenti e fatti attuali anche se, apparentemente, possono sembrare disgiunti.

E allora iniziamo!

Un amico, sentendomi parlare di “nitrosamine” e della storia della loro apparizione, nel lontano 1971, per opera del futurologo Roberto Vacca nel suo libro “Medioevo prossimo venturo”, mi ha regalato, sempre dello stesso autore, “Il Rinascimento prossimo venturo”, un saggio lungimirante di economia finanziaria e politica vista l’epoca in cui fu scritto; nel 1981. L’opera ebbe un ampio successo proprio per la descrizione minuziosa di problematiche di una società che si sarebbe poi rivelata quella dei nostri giorni. Dalla fantascientifica narrazione ho imparato l’esistenza della “Suprema Pokazuka” un modo per definire l’essenza di molti momenti storici iniziando dalla rivoluzione di ottobre, alle otto milioni di baionette per finire nelle turlupinature della politica contemporanea.

E’ “Suprema pokazuka” quando “il Principe Potemkin” mostrava a Caterina di Russia i villaggi esemplari, da lui realizzati, di cui esistevano solo le facciate, ….. quando un amministratore di un “kolkoz”, le cooperative agricole dell’Unione Sovietica, presentava conti truccati per dimostrare di aver superato la quota assegnatagli dal piano quinquennale, mentre in realtà era sotto del cinquanta per cento…… quando il Duce, visitando le truppe, vedeva per venti volte la stessa guarnigione credendo di averne viste mille.

Ancora oggi la pratica non è stata dimenticata e lascio a Voi benigni lettori scoprire la “Suprema Pokazuka” che ci invade.

L’insalata russa però non è solo maionese e piselli e quindi è giusto che vi aspettiate altro!

Si cambia quindi registro e ci rifacciamo al riscaldamento globale che trasforma in clima primaverile un periodo che dovrebbe essere invernale. In questi ultimi giorni del 2019 le serate sono terse e ci regalano la visione della maestosa costellazione di Orione. Il cielo limpido ci permette di distinguere ad occhio nudo le tre stelle della cintura dell’immaginaria tunica dell’astratta figura del “Cacciatore”, nome mitologico della costellazione. Un fatto misterioso, collegato ai tre astri, è il loro allineamento riprodotto, nella piana di Giza in Egitto, dalla posizione delle tre “piramidi”.

Il fascino di Orione ha alimentato secoli e secoli di speculazioni segrete coinvolgendo il brillare delle stelle più luminose dell’Universo come Rigel, Betelgeuse, Bellatrix accompagnate da Sirio e da Aldebaran che distinguono altri particolari della leggendaria figura. E ciò non è “ Suprema pokazuka”!

Ritorna, invece, la “Suprema pokazuka” con l’impostura dei proclami politici camuffati da “balle colorate” dei nostri alberi natalizi, …… con l’elencazione di numeri non allineati come le stelle di Orione bensì sparati a caso quasi a “pasturare” l’acqua dove migliaia di piccoli pesci sono pronti ad abboccare.

Grazie a Roberto Vacca abbiamo imparato qualcosa che può servire non per il nostro futuro ma per il futuro di chi ci seguirà! Ad majora Signori!

 

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