L'editoriale
Zincum
02 Febbraio 2017 - Marcello Fumagalli
Io conosco un grande uomo ……. che sapeva e che saprebbe usare con profitto il metallo "bianco"! Conosco anche chi, parlando di zinco, può solo pensare alla zincatura della cinta metallica della sua proprietà . Il primo è un vero chimico …….. il secondo è un "alieno" dell'"arte sacra". L'antichissima maestria nella lavorazione dei metalli risale al biblico Tubalcain (Genesi 4:22) artefice di ogni sorta di strumento in metallo e "primo chimico". Centinaia di secoli più tardi, con l'avvento di Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelsus, l'"armamentario" medico si arricchì dei "sali di metalli" fra cui quelli di Zinco ……..capaci di donare nuovamente la salute "curando" gli "squilibri corporei" all'origine delle "malattie". Ma lasciatemi tornare all'uomo che conosco …… e alle sue abilità . Già avevo scritto di quest'uomo la cui maestria affonda nella qualità del primigenio "forgiatore molecolare" qualifica necessaria per poter suggerire ……..soluzioni originali ai "bonobo" dello zoo chimico. Ora la curiosità Vi assale e Vi domanderete: "Chi è l'uomo dello Zinco?" Vi lascio il compito di "pensare e ripensare" ……. primo passo per entrare a far parte - anche se non siete chimici - della schiera di quelli che dalla "chimica" hanno imparato ad essere "forgiatori". L'utilità del "metallo" però non è solo l'espressione dell'arte di Tubalcain o della divinità romana Vulcano, o della "spagiria" paracelsiana, ma è l'oligoelemento regolatore delle complesse attività ormonali ed enzimatiche, della vista, della memoria e del buon funzionamento dell'olfatto. Potremmo dire che siamo fatti anche di ferro-zincato! "Quare vox haec sonabit absconditum, arcanum mysterium, secretum diciturque Chemi, Chemia, Alchemia, Alkumia " Non nobis domine Anno 2017