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La bellezza del tacere

24 Settembre 2021 - Marcello Fumagalli

In questi tempi alcuni detti come - Il bel tacere non fu mai scritto – diventano una virtù di auspicabile saggezza. La massima, di cui nessuno o quasi nessuno a prima vista sa individuarne l’origine, è in realtà un passo dell’opera lirica “Il ritorno d’Ulisse in patria” scritta dal poeta Jacopo Badoer nato a Venezia nel 1602.

L’aforisma sarebbe, proprio in questi tempi, una peculiare qualità per moltissimi “ciacolatori” dalle cui bocche escono inutili e “puzzolenti” parole che inondando l’atmosfera che li circonda affogando tutti con le loro paradossali idiozie. Ad ogni livello e in ogni materia ….. dalla politica alla scienza…. questi detentori del “falso verbo” moltiplicano la loro immagine occupando tutti i mezzi di comunicazione.

Alla nota sentenza se ne affiancano anche altre che, per la loro forza espressiva, mi hanno sempre affascinato. Fra queste l’espressione latina “Silete monaci in munere alieno” che appare come una “sberla” indirizzata a coloro che pontificano su argomenti che non conoscono. Un anatema così forte che colora l’ambiente trasportandoci nello “scriptorium” del “In Nome della Rosa” dove il venerando Malachia ammonisce Guglielmo da Baskerville circa l’espressione del riso …. una manifestazione diabolica del volto degli stolti. La sentenza è alquanto evidente e la libera traduzione può essere condotta a : “Tacete Voi quando non conoscete ciò di cui si sta parlando” oppure “parlate solo di cose che conoscete e non di quelle a Voi aliene … estranee”.

Ancora tra gli aforismi, con più o meno il medesimo significato, mi sovviene quella che appare come richiamo nell’antiporta del “Catalogo alquanto ragionato della Biblioteca Ermetica della raccolta Verginelli Rota”. La tagliente indicazione suona come un ammonimento inflessibile - ”Qui non intellegit aut taceat aut discat” - che non so chi l’abbia proferito per la prima volta, ma che, oltre a piacermi molto, personalmente lo interpreto nel modo più aderente a certe imbarazzanti ed odierne situazioni. “Chi non capisce o stia zitto o impari” ovvero “Chi è stupido o taccia o si metta a studiare.

La saggezza degli adagi è ben conosciuta come altrettanto è ben nota la facilità con la quale i “ciacolatori” si dimenticano della loro totale ignoranza procurando danni a loro stessi e a chi obnubilati li ascolta.

Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano …. Isaac Newton!

 

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