The editorial
Della sofferenza
02 February 2019 - Marcello Fumagalli
Ecco un editoriale che sostituisce, all'ultimo minuto, uno già scritto! Il cambio è stato stimolato dall'ascolto di un servizio radiofonico di un apprezzato ed eccentrico giornalista che ragionava sull'economia e crescita della Cina quale paese destinato ad influenzare il futuro del mondo. All'analisi si è aggiunta, poi, una considerazione sul sistema bancario del paese che sembra essere peculiare rispetto a quello occidentale. Con una dimostrazione complicata e difficile da riportare in poche parole, il cronista, riferendosi ad alcuni indici economici, tutti in netta regressione, si è lanciato nell'immaginare il futuro dell'economia mondiale qualora lo sviluppo cinese subisse un rallentamento. Nel ragionare non è mancato nemmeno un accenno all'incremento demografico che, pur essendo stata da tempo cancellata la legge dell'"unico figlio", denuncia una flessione di ben due milioni di nascite. L'interessante, ma ipotetica, proiezione ha stimolato l'attenzione su ciò che potrebbe accadere all'economia globale se la "frenata cinese" dovesse tramutarsi in una vera e propria crisi. L'instabilità del paese apparirebbe come uno "tsunami" economico di dimensioni imprevedibili e, per di più, peggiore di quello statunitense. L'immedesimazione con l'immaginata realtà , ha portato, credo in tutti quelli che stavano ascoltando, una sofferenza che, come si suole dire, è divenuta "virale" in pochi decimillesimi di secondo diffondendosi ad ogni livello di considerazione. L'angoscia si è, in tal modo, trasformata in rabbia pensando ai nostri figli, ai figli dei nostri figli, alle persone a noi vicine, ai giovani d'oggi che …….. a loro volta …….diverranno vecchi, a noi stessi e alla nostra incapacità di valutazione delle fragilità del "mondo". Per evitare la sopraffazione ansiosa la nostra mente, con un inganno, ha cercato di distrarre il pensiero, ma il tentativo non è stato sufficiente e il cruccio di non essere stati in grado di aver costruito un armonico e sostenibile sviluppo ci ha travolto di nuovo. La mancata o, se credete, tardiva "concezione" della debolezza del "sistema mondo" che abbiamo creato imporrà a chi ci seguirà un percorso difficile e, per certi versi, influenzato dall'esistenza di un "cordone ombelicale" che non smette di agire. Partendo da ciò che la trasmissione radiofonica mi ha portato a pensare sono giunto a scrivere l'editoriale il cui titolo potrebbe interessarmi solo in parte, ma che invece mi inquieta ancor più del cinico pensiero egoistico. Dopo tutto ciò mi auguro fortemente che quanto detto rimanga "fantaeconomia" !